Può capitare che per svariati motivi, si verificano infiltrazioni provenienti da problematiche su impermeabilizzazioni eseguite con manti impermeabili, che spesso sono dovute alle seguenti cause:

  • Naturale invecchiamento delle guaine che comporta la perdita di elasticità e conseguentemente il rischio della formazione di fessurazioni e scollamenti.
  • La non esecuzione di una manutenzione periodica dei manti impermeabili con l’applicazione di appositi protettivi e vernici termoriflettenti.
  • La trazione dei teli impermeabili dovuti alla normale dilazione termica del sottofondo di posa.
  • La trazione dei teli a seguito di assestamenti strutturali.
  • Il distacco dei teli dal sottofondo di posa.
  • Il distacco dei risvolti verticali dal supporto murario.
  • Non corretta saldatura delle giunture dei teli.
  • Il verificarsi di un danneggiamento del telo in fase di posa e non rilevato.
  • Il danneggiamento dei teli a seguito della realizzazione di opere al di sopra degli stessi.
  • Il danneggiamento per l’apposizione di successivi carichi sui teli.

Considerato che in molti casi il punto di perdita sulle superfici coperte sottostanti non è direttamente corrispondente sulla sovrastante impermeabilizzazione, bensì può trovarsi ad una considerevole distanza, rendendo difficile individuare l’area da riparare, appare molto utile eseguire un intervento di ricerca  perdita non invasivo e distruttivo mediante l’impiego della esclusiva Metodologia MultiTesting® impiegata dallo staff di ANALISI TERMOGRAFICHE, da attuarsi al caso specifico mediante le seguenti tecniche:

  • Ricerca con igrometro mobile ad impedenza, la ricerca di perdite d’acqua sui manti impermeabili, può essere eseguita anche con l’impiego di un igrometro ad impedenza, su ruote o manuale. Tale tecnica non distruttiva trova applicazione sfruttando la conduttanza dell’acqua che a causa di un rottura/scollamento si è infiltrata al di sotto del manto impermeabile.
    L’igrometro ad impedenza, fatto scorrere sopra al manto impermeabile posto su massetto o pavimento, segnala visivamente ed acusticamente i punti ove al di sotto è presente acqua, permettendo in questo modo di individuare il punto di penetrazione d’acqua.

                  

  • Ricerca elettronica ad impulsi di corrente a bassa ed alta tensione.
  • Con la tecnica di ricerca non invasiva con sistema a BASSA TENSIONE (con superficie bagnata), viene posta sotto tensione la superficie impermeabile da controllare, installando una linea circolare con polo negativo sulla superficie dell’impermeabilizzazione e un cavo di messa a terra con polo positivo sulla parte inferiore dell’impermeabilizzazione.
    Utilizzando l’umidità superficiale da aversi sulla guaina mediante bagnatura, come conduttore per la corrente elettrica trasmessa tramite generatore ad impulsi, con l’impiego di apposite aste di misurazione e visualizzazione sul ricevitore a impulsi della direzione di flusso della corrente elettrica verso la posizione della perdita, si è in grado di individuare in modo preciso il punto di perdita.
  • Con la tecnica di ricerca non invasiva con sistema ad ALTA TENSIONE (con superficie asciutta), viene impiegato un apposito innovativo sistema che utilizza una tensione relativamente elevata ma a basso amperaggio, che sfruttando come conduttore la struttura e come isolante la membrana impermeabile, con l’impiego di un apposita strumentazione ed un accessorio in setole di rame tipo scopa ed ulteriori accessori di dettaglio, nei punti ove si chiude il circuito elettrico creato, si individuano punti di discontinuità dei manti,  punti di presenza di acqua al di sotto del manto  e punti di rottura del manto.
  • Tale tecnica viene impiegata anche per il collaudo di nuovi manti impermeabili.

  • Ricerca con gas tracciante, tale tecnica di ricerca di perdita, leggermente invasiva viene eseguita, praticando un foro nell’impermeabilizzazione ed applicando un apposito connettore idoneo per permettere l’insufflaggio al di sotto dell’impermeabilizzazione di un gas inerte (95% azoto e 5% idrogeno), non tossico, né infiammabile, né corrosivo o pericoloso. Il gas immesso al di sotto del manto impermeabile fuoriesce dal punto di rottura per poi risalire in superficie. Con il rilevatore “sniffer elettronico” del Gas Tracciante in dotazione, si individua il punto esatto di fuoriuscita del gas, localizzando in questo modo la posizione esatta della perdita.   La localizzazione è molto precisa, grazie soprattutto alla composizione gas tracciante, che, avendo molecole molto piccole, riesce a filtrare attraverso le porosità e le lesioni dei materiali, permettendo in questo modo di individuare anche le perdite piccolissime ed invisibili alle indagini comuni.

   

  • Ricerca con fumogeno, tale tecnica trova applicazione in particolari situazioni di ricerca dei punti rottura di manti impermeabili bituminosi o sintetici, a vista o zavorrati, è particolarmente utilizzata per ricercare perdite su grandi superfici impermeabilizzate e su pacchetti stratigrafici coibentati con lastre termoisolanti.
    La tecnica di ricerca con fumogeno, viene eseguita mediante l’impiego di una specifica apparecchiatura di produzione di fumo, che a mezzo di un apposito connettore viene insufflato al di sotto del manto impermeabile, in modo da creare una pressione positiva sotto il manto, quindi il fumo insufflato si sposterà nei punti di rottura o sconnessione, arrivando quindi in superficie per essere visualizzata.
  • Ricerca con termografia, la ricerca di perdite d’acqua sui manti impermeabili, mediante un’ispezione termografica trova applicazione sfruttando la escursioni termiche giorno/notte.